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Weekend tragico per il ciclismo: morti ciclista e un motostaffettista

Due gravi incidenti durante la Granfondo di Bergamo e il 61° Gran Premio Calzifici e Calzaturifici Stabbiesi-Memorial Antonj Orsani riaccendono l’allarme sulla sicurezza stradale nel ciclismo agonistico.

Il weekend appena trascorso si è rivelato tragico per il mondo del ciclismo italiano, segnato da due gravi incidenti che sollevano interrogativi urgenti sulla sicurezza nelle competizioni su strada. 

Domenica 4 maggio, durante la 27ª edizione della BGY Airport Granfondo a Berbenno (Bergamo), il 31enne Michele Negri ha perso la vita dopo essere uscito di strada in una curva a gomito, schiantandosi contro un muro. Negri, uno dei granfondisti più forti del panorama nazionale, correva per il Team MP Filtri di Milano. Nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare

Sempre domenica ma nel pomeriggio, un’altra tragedia ha colpito il ciclismo. A Cerreto Guidi, durante il campionato provinciale fiorentino juniores, una motostaffetta è stata travolta da un furgone. Piero Pratesi, 66enne, è caduto violentemente a terra. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime; nonostante i tentativi di rianimazione e l’intervento dell’elisoccorso Pegaso, l’uomo è deceduto sul posto.

Questi due episodi, avvenuti a poche ore di distanza, evidenziano la fragilità del sistema di sicurezza nelle gare ciclistiche italiane. La presenza di motostaffette e la chiusura temporanea delle strade non sono sempre sufficienti a prevenire incidenti gravi. In particolare, l’incidente di Cerreto Guidi solleva interrogativi sulla gestione del traffico e sull’efficacia delle misure di sicurezza adottate durante le competizioni ma soprattutto sulla crescente inciviltà della gente che non rispetta le indicazioni delle staffette durante le manifestazioni sportive.

L’impegno della Federciclismo Toscana

Solo qualche mese fa, in risposta a queste problematiche, il Comitato Regionale Toscana della Federazione Ciclistica Italiana aveva lanciato la campagna “La sicurezza inizia dal rispetto”, accompagnata da un video di sensibilizzazione. Lo riproponiamo, il messaggio centrale è chiaro: il rispetto reciproco tra ciclisti, automobilisti e organizzatori è fondamentale per garantire la sicurezza di tutti durante le gare su strada. Il video sottolinea l’importanza di una collaborazione attiva tra tutti gli attori coinvolti nelle competizioni ciclistiche.

Le morti di Michele Negri e di Pietro Pratesi non possono essere considerate semplici fatalità. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni, delle federazioni sportive e della comunità per rivedere e rafforzare le misure di sicurezza nelle gare ciclistiche. Solo attraverso una cultura del rispetto e della prevenzione sarà possibile onorare la memoria delle vittime e garantire un futuro più sicuro per il ciclismo italiano.