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Atlante dei morti in bicicletta: i dati che non possiamo ignorare

Il Politecnico di Milano pubblica l’Atlante dei morti e feriti gravi in bicicletta in Italia (2014-2023): dati, mappe e riflessioni sulla sicurezza stradale.

Dieci anni di dati, un messaggio chiaro: la sicurezza di chi pedala in Italia è ancora una sfida aperta.
Il nuovo studio del Centro Craft del Politecnico di Milano, dal titolo “Atlante italiano dei morti (e dei feriti gravi) in bicicletta”, analizza il decennio 2014-2023 in ogni singolo comune italiano, partendo dai dati ufficiali ISTAT.

Un lavoro di ricerca senza precedenti nel nostro Paese, che mette finalmente a disposizione uno strumento scientifico per capire dove, come e perché avvengono gli incidenti ciclistici.

Un Atlante per la sicurezza

L’obiettivo del progetto è chiaro: trasformare i dati in consapevolezza.
Le dashboard interattive pubblicate dal Politecnico permettono di esplorare i numeri per territorio, anno e gravità dell’incidente.
Non solo statistiche, ma uno strumento utile per amministrazioni, associazioni e cittadini che vogliono rendere più sicure le strade del proprio territorio.

Scopri lo studio completo e consulta le mappe interattive: CLICCA QUI

Perché ci riguarda da vicino

Come team che vive la strada ogni giorno, crediamo che la sicurezza sia parte integrante della nostra identità ciclistica. Ogni volta che saliamo in sella, condividiamo la strada con altri: auto, moto, pedoni. E ogni vita persa rappresenta una sconfitta per tutti.

Promuovere una cultura della sicurezza e del rispetto reciproco significa proteggere non solo chi pedala, ma anche il futuro stesso della mobilità sostenibile.

Conoscere per cambiare

Questo Atlante non è solo un archivio di dati, ma un punto di partenza per ripensare le nostre città e il nostro modo di muoverci. Servono infrastrutture sicure, educazione stradale e una visione politica che metta la vita umana al centro.

Come Cykeln Team, continuiamo a credere che ogni pedalata sia un atto di fiducia nella strada.
E che la conoscenza, come questa offerta dal Politecnico, sia la base di ogni cambiamento reale.

La sicurezza non è un tema “da ciclisti”, ma una responsabilità collettiva.
La strada è di tutti — e deve tornare a essere un luogo dove la vita ha sempre la precedenza.

Atlante italiano dei morti e dei feriti gravi in bicicletta un progetto che parla a tutti noi