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Nell’articolo pubblicato su Tracklocross.bike il 18 maggio 2025, si racconta con profondità e lucidità l’impatto che la Red Hook Crit ha avuto sul ciclismo urbano e sulla cultura ciclistica mondiale. In mezzo a quella rivoluzione, tra luci stroboscopiche, curve tecniche e scatti in apnea, siamo stati protagonisti anche noi del Cykeln Team.
La scena fixed gear e l’ascesa di un team indipendente
Tra il 2013 e il 2018, il mondo delle criterium a scatto fisso esplose. Brooklyn, Milano, Barcellona, Londra: ogni città era un’arena. Le gare erano più di uno sport: erano uno statement culturale. La Red Hook Crit ha unito il rigore della competizione al caos creativo delle alleycat, la fatica pura dei corridori al fascino crudo delle notti urbane.
In questa cornice, il Cykeln Team è emerso con una chiara identità: uno stile riconoscibile, una visione alternativa, ma soprattutto atleti capaci di dettare il passo nella scena mondiale.
I nostri anni d’oro
2017: il team maschile si classifica secondo nel circuito mondiale Red Hook Crit. In quella stagione memorabile, Martino Poccianti vince il Campionato del Mondo Fixed Rad Race e il primo Campionato Italiano FCI di scatto fisso.
2018: Giorgia Fraiegari trionfa nel Campionato del Mondo Fixed a Berlino. Nello stesso anno, Gabriele Bonechi domina la King of Track in Corea e Matteo Cecchini sale sul podio nella stessa competizione.
Ognuna di queste vittorie non è stata solo un risultato sportivo, ma un tassello di una narrazione condivisa fatta di sacrifici, velocità, viaggi, birre post-gara, notti in hotel e community globali.
Non era solo ciclismo. Era cultura.
Come racconta l’articolo su Tracklocross, la Red Hook Crit è stata il primo vero fenomeno culturale del ciclismo urbano contemporaneo. Ha ispirato brand, designer, musicisti e film-maker. Ha ridefinito il rapporto tra bici, corpo, città e identità. Ha dato vita a una generazione di ciclisti per cui gareggiare era solo una parte di un progetto molto più ampio.
E noi, come Cykeln Team, eravamo là dentro: con i nostri telai personalizzati, le nostre divise grafiche, la nostra comunicazione tagliente e le nostre storie umane.
L’eredità
La Red Hook Crit si è fermata nel 2018. Ma ciò che ha lasciato non si è mai spento.
La cultura fixed ha contaminato il gravel, l’endurance, le nuove community. Il nostro spirito vive oggi nelle avventure che affrontiamo: dalle ultra come l’Atlas Mountain Race o The Mule Trail, agli eventi locali, al nostro modo di vivere la bici come racconto e sfida personale.
Grazie, Red Hook. Ci hai resi quello che siamo.
E grazie a tutti quelli che in quegli anni ci hanno seguito, sostenuto, pedalato accanto. La memoria di quelle notti a Brooklyn, Barcellona o Berlino non è solo nostalgia ma ricordi bellissimi.



